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                                                                  2024

 

 

FRANCESCO FOSCARI

 

 

DOGE  65°

(1423-1457)

 

 

 

 

 

zecca

 

 

 

 

 

DI  ROLANDO MIRKO BORDIN

 

 

 

IN QUESTI TRENTAQUATTRO ANNI IL DOGE FRANCESCO FOSCARI ACCOMPAGNÒ LA REPUBBLICA IN UNA DELLE EPOCHE PIÙ AVVENTUROSE, LA STESSA COSA NON SI PUÒ DIRE PER QUANTO RIGUARDA LA ZECCA.

 

INFATTI RELATIVAMENTE ALL’ORO, SI CONOSCONO SOLO DUE DOCUMENTI IMPORTANTI: IL PRIMO: DECRETO DEL 18 SETTEMBRE 1453 ED IL SECONDO: LEGGE DEL 1 DICEMBRE 1454.

 

IL PRIMO DECRETO TRATTA DI UNA DELIBERA SENATORIALE IN CUI VENNERO ELETTI TRE NOBILI, I QUALI AVEVANO IL COMPITO DI PROPORRE MISURE PER AUMENTARE LA CONIAZIONE DI MONETE D’ORO.

 

IL SECONDO, INVECE, IL MAGGIOR CONSIGLIO DIEDE L’INCARICO AL SENATO DI ELABORARE NUOVE RIFORME ATTE A MANTENERE IL DUCATO COME MONETA IMPORTANTE PER TUTTO IL MONDO.

 

È CERTO CHE NULLA FU FATTO DAL SENATO, PERCHÉ NON ESISTE TRACCIA NEL CAPITOLATO DEI MASSARI ALL’ORO.

 

CON DECRETO 18 SETTEMBRE 1453,  FA NOTARE CHE L’ORO PORTATO ALLA ZECCA PER CONIARE MONETE ERA DI QUANTITÀ ESIGUA, MENTRE L’ARGENTO ERA SPECULARMENTE ABBONDANTE.

 

QUESTO PERCHÉ LE MINIERE D’ARGENTO ERANO PROFICUE, MENTRE QUELLE D’ORO,  SCARSE.

 

I SAVI CONSULTORI DELLA SERENISSIMA PUR FACENDO NOTEVOLI SFORZI PER RISOLVERE QUESTO PROBLEMA ECONOMICO, NON RIUSCIRONO A FARE NULLA, IN QUANTO ABBASSANDO IL VALORE DELL’ARGENTO SI OTTENEVA COME PARADOSSO, DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, CHE LE MONETE D’ORO NON RIUSCIVANO AD ESSERE ESPORTATE PERCHÉ NON PIÙ CONVENIENTI.

 

9 LUGLIO 1429

 

TROVIAMO UNA LEGGE DEL SENATO DIVISA IN DUE PARTI.

 

NELLA PRIMA PARTE SI ORDINA AI MERCANTI DI CONSEGNARE ALLA ZECCA UN QUARTO DELL’ARGENTO, DA QUESTI GUADAGNATO NEL CORSO DELL’ANNO,  AL FINE DI CONIARE NUOVE MONETE DELLA TIPOLOGIA DI DUE SOLDI E OTTO SOLDI IN UGUALE QUANTITÀ.

 

DOPO CHE I MERCANTI EBBERO CONSEGNATO LA QUANTITÀ D’ARGENTO DI CUI SOPRA, FU POSSIBILE CONIARE ALTRE MONETE DELLA TIPOLOGIA DEI QUATTRO SOLDI, COME IL GROSSO DA QUATTRO SOLDI, NECESSARIO AGLI STESSI PER I COMMERCI CON I PAESI DEL LEVANTE.

 

LA SERENISSIMA IMPOSE DUE REGOLE PER LA CONIAZIONE DI ALTRE MONETE DELLA TIPOLOGIA DEL GROSSO DA QUATTRO SOLDI, OVVERO: LA PERCENTUALE D’ARGENTO DOVEVA RIMANERE INVARIATA E IL VALORE DI CENTOQUATTRO SOLDI DOVEVA VALERE UN DUCATO, L’ESATTEZZA DEL PESO E DELLA FABBRICAZIONE NON ERANO NEGOZIABILI. L’INTRANSIGENZA DELLA REPUBBLICA VENETA ERA MOTIVATA DALL’INVASIONE DI MONETE STRANIERE NELLE PROVINCE DI CONFINE DI BRESCIA E BERGAMO.

 

INFATTI,  IN QUELLE ZONE FURONO RITIRATI TUTTI I GROSSI DA QUATTRO SOLDI E SPEDITI IN ORIENTE, PER I COMMERCI E QUELLE ZONE FURONO INVASE DA MONETE DA UNO, DUE ED OTTO SOLDI.

 

LA SECONDA PARTE DELLA LEGGE DATATA 9 LUGLIO 1429,  ANDAVA A DEROGARE LA DELIBERAZIONE DEL 4 GENNAIO 1419, NELLA QUALE VENIVANO ABOLITE TUTTE LE RESTRIZIONI ALLA VENDITA D’ARGENTO SUL TERRITORIO NAZIONALE E ADDIRITTURA, VENIVA RICHIAMATA UNA ANTICA LEGGE DEL 1374, IN CUI SI OBBLIGAVA TUTTA LA POPOLAZIONE CHE VOLESSE VENDERE ARGENTO A VENEZIA, DI PORTARLO PRESSO GLI UFFICI DI CAPANELLA A RIALTO.

 

22 FEBBRAIO 1442

 

IL SENATO DELIBERA CHE IL CONTENUTO DI ARGENTO DEI BAGATTINI CONIATI PER LE PROVINCE DI BRESCIA, BERGAMO, VERONA E VICENZA SIA DIMINUITO DAL 11% AL SOLO 5,5%, AL FINE DI FAR FRONTE ALLA RICHIESTA DI MONETA DOVUTA ALLE GUERRE.

 

IN QUESTO PERIODO, INFATTI, LE PROVINCE DI CONFINE ERANO INVASE DA SESINI DEL DUCATO DI MILANO, AVENTI INTRINSECO DI RAME SBIANCATO CON ARGENTO.

 

24 MAGGIO 1442

 

LE GUERRE COMPIUTE SOTTO IL DOGATO DI FRANCESCO FOSCARI, FURONO MOLTE E LE CASSE DELLO STATO PATIRONO NOTEVOLMENTE, INFATTI, SI ORDINÒ CHE OGNI VOLTA CHE VENISSE FUSA UNA MARCA D’ARGENTO PER RIDURRE ALL’OSSO I COSTI, TUTTE LE OPERAZIONI DI CONIAZIONE NON DOVESSERO SUPERARE I DUE GROSSI.

 

28 GIUGNO 1442

 

IL SENATO STABILISCE CHE AD OGNI PAGAMENTO IN DUCATI, I RETTORI DELLE PROVINCE FOSSERO COSTRETTI A CONSEGNARE MINIMO CINQUE BAGATTINI E CHE TUTTI I PROVENTI OTTENUTI DALLA CONIAZIONE E DALLA CESSIONE DI QUESTE PICCOLE MONETE FOSSERO TRASFORMATI PER IL SERVIZIO DIFENSIVO DELLA LOMBARDIA, NONCHÉ PER GLI STIPENDI  DELLE TRUPPE.

 

CON UN SECONDO DECRETO, DEL MEDESIMO GIORNO, SI INCARICARONO I GOVERNATORI DI RISCUOTERE DALLE PROVINCE MONETE AD ALTO TITOLO DI METALLO BIANCO, DESTINATE ALLE SPESE DI GUERRA, DA CONVERTIRE IN MONETE A BASSO TITOLO, VOLTE AI MERI BISOGNI INTERNI.

 

PIÙ LA GUERRA DIVENIVA LOGORANTE, PIÙ LE MONETE PERDEVANO TITOLO, RAGGIUNGENDO IL MINIMO DI QUATTRO GRANI E MEZZO (5,5% DI ARGENTO).

 

PER VERONA E VICENZA, SI CONTINUARONO A CONIARE MONETE D’ARGENTO DA SEI GRANI, DETTE LIRE VERONESI, CHE VALEVANO UN TERZO DELLA LIRA VENEZIANA.

 

PER LA PORZIONE DELLA LOMBARDIA, ASSOGGETTATA AL DOMINIO DELLA SERENISSIMA, VENIVA UTILIZZATA LA LIRA IMPERIALE CHE EQUIVALEVA A DUE LIRE VENETE.

 

NELLA DOCUMENTAZIONE VENEZIANA APPARE PER LA PRIMA VOLTA LA PAROLA “BAGATTINO PER BRESCIA”.

 

NON IN TUTTE LE PROVINCE LOMBARDE LA MONETA "BAGATTINO" FU NOMINATA IN TAL MODO, INFATTI NELLE PROVINCE DI BRESCIA E BERGAMO FU CHIAMATO BAGAI O BAGATÌ, ANCORA OGGI IN TERMINI GIURIDICI, UNA CAUSA VIENE DEFINITA BAGATELLARE PER IDENTIFICARE UN CONTENZIOSO DI SCARSO VALORE.

 

18 LUGLIO 1442

 

SI DECRETA LA CONIAZIONE DI QUATTRINI E MEZZI QUATTRINI PER RAVENNA, ANCHE IN QUESTO CASO CON PERCENTUALE D’ARGENTO DAL 11% AL 5,5% E SI OBBLIGA IL PROVVEDITORE DI QUELLA CITTÀ ALL’UTILIZZO DELLE MONETE DI CUI SOPRA NEL TEMPO PIÙ VELOCE POSSIBILE.

 

IL QUATTRINO DI RAVENNA VALEVA DUE DENARI PICCIOLI, MENTRE IL MEZZO QUATTRINO VALEVA "UN DUECENTOQUARANTESIMO" DELLA LIRA VENETA.

 

15 GENNAIO 1443

 

SI DEFINISCE TUTTO QUANTO STABILITO NEL DECRETO DEL 1429, INTIMANDO A TUTTI COLORO CHE FOSSERO CONTRAVVENUTI NELLA VENDITA DELL’ARGENTO, LA PERDITA IMMEDIATA DI TUTTO IL METALLO BIANCO.

 

LA PENA COMMINATA ERA LA PERDITA IMMEDIATA DEL METALLO.

ALLA POPOLAZIONE  CHE AVEVA DENUNCIATO LA CONTRAVVENZIONE ERA CONCESSO DI TRATTENERLO.

 

23 GENNAIO 1443

 

IL SENATO, DELIBERA LA CONIAZIONE DI SOLDI E NON GROSSONI NÉ ALTRE TIPOLOGIE DI MONETE.

 

IL GIORNO STESSO E IL SUCCESSIVO I LAVORATORI DELLA ZECCA PROTESTARONO A TAL PUNTO CHE IL SENATO FU COSTRETTO IL 25 GENNAIO A MODIFICARE LA DELIBERAZIONE.

 

VENNE MODIFICATO IL TESTO IN QUESTO MODO: UN TERZO VERRÀ TRASFORMATO IN GROSSI DA QUATTRO SOLDI, MENTRE GLI ALTRI DUE TERZI IN "MERI" SOLDI.

 

DI CONSEGUENZA, I MERCANTI FURONO SPINTI A PORTARE ALLA ZECCA LA VECCHIA MONETA MOLTO PIÙ PESANTE PER AVERE LA NUOVA E GUADAGNARE SULLA DIFFERENZA.

 

2 FEBBRAIO 1443

 

IL SENATO DELIBERÒ, CHE METÀ DELL’ARGENTO FOSSE RIDOTTO, PER LA METÀ IN SOLDI E PER L’ALTRA METÀ IN GROSSI.

 

PER QUESTO IMPORTANTE LAVORO LA ZECCA FU IMPEGNATA FINO AD AGOSTO DEL 1443.  

 

COME PRECEDENTEMENTE DETTO LE GUERRE DI FRANCESCO FOSCARI AVEVANO NOTEVOLMENTE AFFATICATO LE CASSE DELLA REPUBBLICA E LA SERENISSIMA DOVETTE RICORRERE SPESSO ALLA CONIAZIONE DI MONETE CON BASSO TITOLO: (MISTURA 0,111 OPPURE 0,051).

QUESTE MONETE CONSENTIVANO ALLA ZECCA DI RICAVARE MOLTI GUADAGNI, TRASFORMATI IMMEDIATAMENTE IN ARMAMENTI PER LE CAMPAGNE MILITARI.

 

INIZIALMENTE NEL DOGATO DEL FOSCARI SI CONTINUÒ A PRODURRE PICCOLI E TORNESI CON TITOLO E PESO DEL DOGATO DI TOMMASO MOCENIGO.

 

7 MAGGIO 1446

 

IL SENATO INIZIA A CONSIDERARE L’IDEA DI OBBLIGARE I CITTADINI A CONSEGNARE I BAGATTINI, I QUATTRINI E I MEZZI QUATTRINI DELLE PROVINCE DI TERRAFERMA.

 

QUESTI ULTIMI SARANNO INDENNIZZATI SOLO DEL VALORE DEL RAME E CHI DOVESSE ESSERE TROVATO IN POSSESSO DI QUESTE MONETE SENZA DENUNCIARLE SARÀ A SUA VOLTA DENUNCIATO.

 

TALE RIMEDIO RISULTÒ NON ESSERE SUFFICIENTE.

 

INFATTI, SI DECIDE DRASTICAMENTE DI SOSTITUIRE TUTTI I VECCHI DENARI VENEZIANI, PRESCRIVENDO A TUTTI I CITTADINI DELLA SERENISSIMA DI CONSEGNARLI ALLA ZECCA PER AVERE IN CAMBIO DENARI VENEZIANI DEL NUOVO TIPO.

 

9 SETTEMBRE 1446

 

LE PENE E LE MULTE PER I TRASGRESSORI DEGLI ORDINI DI CUI SOPRA VENGONO MASSICCIAMENTE INASPRITE, NON A CASO IL SENATO PARLA ESPLICITAMENTE DI SOLDI E DI PICCIOLI FALSI.

 

21 GIUGNO 1446

 

VENGONO RITIRATI DAL MERCATO IL VECCHIO MODELLO DEI PICCOLI E CONIATO UN NUOVO MODELLO CON LO STESSO TITOLO.

 

QUESTA ASTUTA MOSSA VENNE IDEATA PER LIBERARSI DAI MIGLIAIA DI FALSI CHE INFESTAVANO LA REPUBBLICA, IN PARTICOLARE PADOVA E TREVISO.

 

QUESTO PORTÒ ANCHE ALLA SCOMPARSA QUASI DEFINITIVA DELLE PIÙ ANTICHE MONETE VENEZIANE.

 

LA NUOVA MONETA NON EBBE VITA LUNGA, POICHÉ FU RITIRATO SUBITO DOPO DAL MERCATO IL RAME,  PER ESSERE POI RIUTILIZZATO.

 

28 AGOSTO 1447

 

VIENE EMANATA UNA LEGGE SECONDO LA QUALE TUTTI I LAVORATORI DELLA ZECCA DOVEVANO ESSERE DI CITTADINANZA VENEZIANA, AL FINE DI SCONGIURARE IL PERICOLO CHE I CONI CADESSERO NELLE MANI DI NOBILI STRANIERI, CAPACI COSÌ DI RIPRODURRE LE MONETE VENEZIANE.

 

COME PRECEDENTEMENTE DETTO IL SENATO FU PIÙ VOLTE COSTRETTO A SOSPENDERE LA CONIAZIONE DI QUATTRINI E BAGATTINI DI BASSO TITOLO, POICHÉ LA QUANTITÀ DI FALSI INIZIAVA AD ESSERE NON PIÙ SOSTENIBILE.

 

SFORTUNATAMENTE, LA DURATA E L’ALTO COSTO DELLA GUERRA, IN CUI MILITAVANO MOLTE TRUPPE MERCENARIE CHE PER COMBATTERE NECESSITAVANO DI MOLTO DENARO.

 

SI LEGGE IN UNA FILZA DATATA 23 NOVEMBRE 1443, IN CUI SI PROIBÌ LA CONIAZIONE DI BAGATTINI PER BRESCIA PERCHÉ SI ERA GIUNTI AD UNA TREGUA BELLICA.

 

IL 13 MARZO DEL 1447 VENNE ORDINATO AL MASSARO DELL’ARGENTO DI FABBRICARE URGENTEMENTE QUATTROMILA MARCHE DI BAGATTINI PER BRESCIA, PERCHÉ ERANO INDISPENSABILI 3500 DUCATI PER ACQUISTARE ARMAMENTI PESANTI.

 

25 SETTEMBRE 1451

 

VIENE SOSPESA LA PRODUZIONE DI BAGATTINI PER BRESCIA, MA GIÀ IL MESE SUCCESSIVO SI ORDINA ALLA ZECCA DI PRODURRE VELOCEMENTE QUESTA MONETA DI PICCOLO TAGLIO, TUTTAVIA NON POTENDOLA SPEDIRE A CAUSA DEL DIVIETO IMPOSTO DALLA LEGGE, VIENE CONSEGNATO IL RICAVATO DIRETTAMENTE ALL’ARSENALE.

 

29 DICEMBRE 1451

 

PUR ANDANDO VERSO GRAVI RIPERCUSSIONI LEGISLATIVE, IL SENATO ORDINA LA CONIAZIONE DI 7000 DUCATI IN PICCOLI PER BRESCIA.

 

18 SETTEMBRE 1453

 

AI MASSARI DELL’ARGENTO VIENE PROIBITA LA CONIAZIONE DI PICCOLI PER VENEZIA, MA GIÀ SOLO TRE GIORNI DOPO QUESTO PROVVEDIMENTO VIENE SOSPESO, PER FAR FRONTE ALL’ACQUISTO DI CINQUANTA NAVI DETTE "GALERE".

 

18 DICEMBRE 1453

 

IL SENATO ORDINA ALLA ZECCA DI CONIARE 20.000 DUCATI IN QUATTRINI DA QUATTRO PICCOLI, PERCHÉ VENISSERO SPEDITI IN TUTTE LE PROVINCE VENETE AD ECCEZIONE DELLA CITTÀ DI VENEZIA.

 

LA QUANTITÀ FU TALE CHE PERSINO AI GIORNI NOSTRI SONO DI FACILE REPERIBILITÀ.

 

QUESTE MONETE DIVENTARONO MOLTO UTILI, ANCHE LE PROVINCE DI VERONA E VICENZA NEL 1498, CHIESERO AL CONSIGLIO DEI DIECI DI CONIARNE ANCORA.

 

A BRESCIA IL 19 OTTOBRE DEL 1474, IN UN CONTRATTO DI COMPRAVENDITA, SI CITANO ESPRESSAMENTE I QUATTRINI PER BRESCIA, CHIAMATI ...PICINÌ VECI DAL LION... IN TALE CONTRATTO SI AGGIUNGE ANCHE CHE ...LE QUAL MONEDE NON SE POSSINO IN ALCUNA PARTE DEL MONDO SPENDER...

LA QUANTITÀ DI MONETE DI POCO VALORE CIRCOLANTI IN QUESTO PERIODO ERA SIGNIFICATIVA E COMINCIAVA AD AVVICINARSI ALLA QUANTITÀ DI MONETE D’ORO E D’ARGENTO CONIATE.

 

QUESTO FATTO PRODUSSE MOLTI DANNI.

 

PRIMO FRA TUTTI, L’AUMENTO VERTIGINOSO DELLE IMITAZIONI E DELLE FALSIFICAZIONI.

 

OLTRE AI FALSARI CLASSICI, PRESENTI CON ASSIDUITA' SUI MERCATI, SI DEVONO AGGIUNGERE ANCHE GLI STATI STRANIERI CONFINANTI, I QUALI COPIAVANO LE MONETE DI VALORE, DIMINUENDO LIEVEMENTE LA QUANTITÀ E LA QUALITA' DI METALLO PREGIATO PRESENTE, RICAVANDONE IN QUESTO MODO UN GUADAGNO CONSIDEREVOLE.

 

IN QUESTO PERIODO SI AGGIUNSE ANCHE LA FALSIFICAZIONE DI QUESTE PICCOLE MONETE, GIÀ DI BASE MOLTO TRASCURATE NELLA FABBRICAZIONE.

 

 15 DICEMBRE 1454

 

LE PENE E LE MULTE PER I TRASGRESSORI VENGONO NUOVAMENTE INASPRITE, AL FINE DI DEBELLARE LA PIAGA DELLA FALSIFICAZIONE DI MONTE DI PICCOLO TAGLIO.

 

SI ESTENDONO LE PENE, PRECEDENTEMENTE COMMINATE AI FALSIFICATORI, A COLORO CHE IMPORTANO MONETE FALSE DA PAESI ESTERI.

 

LA PENA ESEMPLARE CONSISTEVA NEL TAGLIO DELLA MANO DESTRA CON ACCECAMENTO A MEZZO DI TIZZONI ARDENTI, NONCHÉ LA CARCERAZIONE E IL PAGAMENTO DI UNA GROSSA MULTA, QUEST’ULTIMA INTERAMENTE DEVOLUTA AI DENUNZIANTI.

 

16 MARZO 1456

 

IL MAGGIOR CONSIGLIO PREMETTE ALLA PROPRIA DELIBERA CHE ORMAI, PER MOTIVI DI GUERRA, L’UNICA MONETA CIRCOLANTE SULLA TERRA FERMA È IL BAGATTINO, QUESTO VALE ANCHE PER LA CITTÀ DI VENEZIA, CREANDO NOTEVOLE CONFUSIONE PER GLI SCAMBI PIU' IMPORTANTI.

 

IL MAGGIOR CONSIGLIO PROIBISCE AGLI UFFICIALI DI ZECCA DI CONIARE ANCORA QUESTE PICCOLE MONETE DI RAME, MINACCIANDO IL LICENZIAMENTO CON PENE PECUNIARIE E PENE CORPORALI.

QUESTA LEGGE POTEVA ESSERE DEROGATA SOLAMENTE IN FORMA SCRITTA DAL MAGGIOR CONSIGLIO STESSO.

 

20 FEBBRAIO 1457

 

IL MAGGIOR CONSIGLIO ORDINA IN FORMA SCRITTA, DI UTILIZZARE LA GIACENZA IN ZECCA DI 2500  MARCHE DI RAME LEGATO ALL’ARGENTO. QUESTA SARÀ L’ULTIMA CONIAZIONE DI MONETE CON TITOLO D’ARGENTO COSÌ BASSO (11% - 5,5%).

 

CONCLUSIONE

 

PER UN LUNGO PERIODO NON SI CONIERANNO REALMENTE PIÙ MONETE CON TITOLO D’ARGENTO COSÌ BASSO, SE NON IN CASI RARISSIMI PARTICOLARI E PER UN BREVISSIMO LASSO DI TEMPO.

 

 

IN QUESTO MODO SI CONCLUDE LA TRAVAGLIATA VICENDA NUMISMATICA DELLA SERENISSIMA, IN UN PERIODO ESTREMAMENTE BELLICOSO COME QUELLO DEL DOGATO DI FRANCESCO FOSCARI.